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  • Sicurezza nel lavoro e "ZOMBIE" Stampa E-mail
    Scritto da Enzo   
    venerd́ 12 ottobre 2007

    PERCHE' NESSUNO OSA PARLARE DEGLI ZOMBIE SUI POSTI DI LAVORO CHE SONO LA MAGGIORE CAUSA DEGLI INCIDENTI MORTALI E DEGLI INFORTUNI PIU' GRAVI?

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    "I MORTI CHE LAVORAVANO ASPETTANO CHE I VIVI CHE GOVERNANO DICANO PERCHE' SONO MORTI". ONORIAMO LA LORO MEMORIA E FACCIAMO TUTTO IL POSSIBILE AFFINCHE' ALTRI NON DEBBANO ASPETTARE DI SAPERE.

    COMUNICATO IMPORTANTE.

    AGGIORNAMENTO: 

    Il presente articolo è il più seguito dai lettori di www.robedamatti.net perchè mette a nudo, senza mezzi termini o timori reverenziali, le responsabilità dei nostri governanti, dei cosiddetti ispettori del lavoro, dei sindacalisti, del caporalato e di quanti continuano a giocare con la vita dei lavoratori. Se lei sta leggendo, le assicuro che quanto da me scritto, purtroppo rappresenta la vera realtà di fatti che con cadenza giornaliera, oltre ad indignarci, ci addolorano parecchio e profondamente. Appena le esigenze di spazio e di tempo lo permetteranno, in una trasmissione di  "ANNOZERO", il dott. Michele Santoro e i suoi collaboratori tratteranno il problema degli infortuni sul lavoro e forse anche quello sui giochi d'azzardo. E' ormai chiaro che parlare di questi argomenti non è mai troppo, la prego quindi, di volere cortesemente dare una mano anche lei:  INVII QUESTA PAGINA A TUTTI I SUOI AMICI E CONOSCENTI. Grazie mille.

     Data l'importanza dell'argomento e visto che purtroppo gli incidenti mortali continuano ad accadere quasi tutti i giorni, come volevasi dimostrare, l'aumento dei controlli, le sanzioni e l'assunzione di nuovi ispettori, non ha dato nessun beneficio. Per quanto sopra, e per cercare di fare pressione sul fatto che certi ispettori privi di qualsiasi elementare nozione in fatto di prevenzione, invece di collaborare col datore di lavoro e fare tesoro della sua esperienza che serve veramente a salvare qualche vita umana, come detto in altra parte di questo sito, preferiscono fare una contravvenzione al datore di lavoro e tentano sempre di addossargli le loro palesi colpe. Oggi 09 maggio 2008 www.robedamatti.net, senza tante pretese, ma con tanta fiducia, ha inviato una mail al presidente della repubblica Napolitano sperando che, con la sua sensibilità già dimostrata su questo delicato argomento, farà sicuramente quanto nelle sue possibilità.

    QUANTO BASTA PER ARRESTARE PROPRIETARI, VIGILI URBANI E ISPETTORI AUSL.

    http://www.youtube.com/watch?v=Qf_NhIw_1FA          

    Questi due a dir poco incoscienti muratori per ben 6 giorni hanno lavorato a 14 metri di altezza senza il necessario ponteggio di protezione e senza essere imbragati. Poichè tutto questo è successo sotto gli occhi dei vigili urbani che in quel periodo tutti i giorni dalle 09.30 alle 11.00 effettuavano un servizio di repressione ai danni di auto con il disco orario scaduto e di scooter in divieto di sosta proprio sotto il cornicione dello stabile oggetto dell'intervento edilizio, attendiamo che qualcuno prenda i dovuti provvedimenti a carico dei proprietari, (sotto c'è l'Ufficio per l'impiego di Cesena) degli stessi vigili e degli ispettori AUSL che per molto meno, hanno fatto sequestrare diversi cantieri edili, uno dei quali a soli 5 metri di distanza dallo stabile in questione. Il paradosso: quello che non hanno fatto i vigili urbani e gli ispettori dell'AUSL, profumatamente pagati per svolgere questo servizio e per cercare quantomeno di salvare qualche vita umana, l'ha fatto il responsabile di www.robedamatti.net che, come era avvenuto in occasione del solaio troppo carico in casa AUSL, (Ospedale Bufalini di Cesena) prima ha filmato tutto e poi ha parlato con i muratori convincendoli, peraltro senza alcuna fatica, ad imbragarsi ed ancorarsi ad un sostegno murale per continuare a lavorare in sicurezza. 

    DOPO LA FAMIGLIA IL POSTO DI LAVORO E' IL LUOGO DOVE TRASCORRIAMO IL MAGGIOR TEMPO DELLA NOSTRA INTERA ESISTENZA E DOVE, BENE O MALE, ATTINGIAMO LE RISORSE PER MANTENERE LE NOSTRE FAMIGLIE E, PRELIEVI FISCALI PERMETTENDO, TIRARE AVANTI PER TENTARE QUANTO MENO DI ARRIVARE A FINE MESE ONESTAMENTE.

    Per quanto sopra, e considerando che fino a prova contraria siamo un popolo civile e democratico, onestà vuole, che dopo la nostra famiglia, il posto di lavoro dovrebbe essere la seconda cosa da custodire e difendere sempre a spada tratta. Il condizionale ci sta tutto perchè con la comparsa dei sindacalisti, categoria di parassiti che vivono alle spalle proprio degli operai, usi, costumi e reciproci rispetti sono cambiati in peggio. Qualcuno potrebbe dire che quando non c'erano le associazioni sindacali gli operai venivano sfruttati dai padroni ed ha ragione, ma solo se si riferisce al periodo antistante la costituzione delle società di mutuo soccorso e cioè a circa 320 anni fa. Infatti dopo quella data, a parte il periodo della dittatura fascista e della strumentalizzazione politica del partito comunista, gli operai si sono sempre saputi difendere da soli unendosi e fondando propri sindacati e organizzazioni come R.d.B prima e C.U.B. (Comitato Unitario di Base) poi.

    Ora però lasciamo stare le origini di questa o quell'altra Organizzazione ed entriamo nei cantieri di lavoro per vedere finalmente cosa fare per cercare, con concretezza  ed intelligenza, di arginare la piaga sociale degli infotuni sul posto di lavoro.

    Il maggior numero degli incidenti sul lavoro, per il sottoscritto e per le persone che quotidianamente lavorano fianco a fianco agli operai, diciamolo subito e FORTE agli ISPETTORI, ai SINDACALISTI e ai signori POLITICI, è causato dagli ZOMBIE ossia da quelle persone incapaci persino di deambulare perchè prive di energia, carattere e volontà di fare, che pretendono, ed agevolati da Leggi pietose ottengono, di cominciare a lavorare anche se alcune volte sono in condizione di palese ricovero. Se è vero che quando mancano lucidità, prontezza di riflessi o comunque le condizioni necessarie per affrontare una qualsiasi attività impegnativa bisogna astenersi dal farlo, perchè nei cantieri di lavoro non vengono effettuati controlli a tappeto per appurare se tra gli operai vi sono drogati, alcolizzati, depressi o quanto altro, come avviene sulle strade per chi è al volante? Ammazzarsi o ammazzare gli altri sulla strada è forse differente dal farlo sul posto di lavoro? A quelli che quando succede un'incidente sul posto di lavoro si esibiscono in televisione facendo a gara a chi dice più volte " CI VOGLIONO PIU' CONTROLLI E PIU' SANZIONI PER LE IMPRESE", o peggio ancora puntano VIGLIACCAMENTE il dito contro il datore di lavoro gridando AL LUPO AL LUPO, oltre a come fare per non rubare lo stipendio, bisognerebbe insegnargli come rispettare quei datori di lavoro che, contrariamente a quanto vogliono far credere col tentativo di addossargli sempre e comunque la colpa di eventuali incidenti, sono riusciti a mantenere quel  rapporto di reciproco rispetto coi propri dipendenti, che serve proprio a evitare gravi infortuni sul posto di lavoro. Sarei tentado di dire VERGOGNATEVI, ma chi mi ascolterebbe? 

    Ritornando al grande problema degli ZOMBIE, per quei pochi che ancora non lo sanno,  voglio precisare che si tratta di quelle persone che si presentano sul posto di lavoro già ubriachi e, non conoscendo limiti nel bere, a loro insindacabile discrezione pensano di potere continuare a farlo anche durante il lavoro;

    sono quelle persone che probabilmente poco prima si sono drogati o addirittura lo fanno negli spogliatoi e nei gabinetti della azienda;

    sono quelle persone che dopo aver perso ogni loro avere ai giochi d'azzardo si presentano al lavoro già nervosi,  litigiosi e  privi di quella lucidità che occorre per svolgere mansioni importanti e pericolose;

    sono quella moltitudine di persone che vanno a "lavorare" PER FARE SERA e che oltre a non avere  alcuna esperienza di lavro, non capiscono se un martello si impugna dalla parte del ferro o dal manico e non sanno distinguere un cacciavite da una gru;

    sono infine tutte quelle persone che per mille motivi, e fra qesti anche quello di non potere ARRIVARE A FINE MESE, pur sapendo di essere in condizioni precarie, si presentano ugualmente sul posto di lavoro e con la speranza che gli vada tutto bene COMINCIANO LA LORO QUOTIDIANA E PERICOLOSA SFIDA  CON LA PROPRIA VITA E CON QUELLA DI CHI GLI STA VICINO.

    Questa miei cari signori è L'UNICA VERITA' che purtroppo accomuna gli sventurati lavoratori alla stupidità dei politici che pensano di risolvere i problemi con l'inasprimento delle sanzioni e ora, addirittura con l'insensata trovata dell'arresto del datore di lavoro. E' l'amara realtà che mette a nudo l'incapacità di saper preparare professionalmente gli ispettori e di insegnare loro quelle elementari nozioni di pratica cantieristica ottenibili SOLTANTO con almeno TRE ANNI di esperienza da trascorrere fianco a fianco  agli addetti ai lavori e indispensabile per chiunque sarà chiamato a decidere della VITA degli altri. Secondo il sottoscritto, operare in una direzione diversa, vuole dire agire in maniera utopistica e fare vera e propria demagogia.

    Questa è anche L'UNICA VERITA' che accomuna i poveri operai ai sindacalisti o se volete a quei signori che pur sapendo che si fa fatica ad arrivare a fine mese, non disdegnano di passare in rassegna la già martoriata busta paga del lavoratore.

    Ho riservato il dulcis in fundo ai signori POLITICI perchè ritengo siano i maggiori responsabili delle morti bianche e di tutto il lerciume che gli ruota intorno. Se invece di andare in televisione a dipingere gli italiani popolo di incapaci e di evasori fiscali, o di elargire immeritati stipendi agli INCOMPETENTI ispettori del lavoro, cominciassero a fare una legge ben comprensibile e senza una miriade di Articoli che richiamano ad altri Articoli e capoversi, dove tutti possano capire senza bisogno di ricorrere agli avvocati, che si danno più poteri decisionali in materia di prevenzione sugli infortuni da lavoro, a chi è veramente competente e lavora giornalmente a contatto con gli operai e cioè ai datori di lavoro che conoscono vita e miracoli dei propri dipendenti meglio di tanti stupidi PATERNALISTI, a parte quella piccola percentuale di infortuni dovuti alla casualità e agli incidenti stradali che avvengono durante il tragitto che da casa porta al lavoro e vicevera, che sono circa il 50% e che maldestramente vengono considerati incidenti sul posto di lavoro, mi sembra poter dire che i 1.200 morti l'anno che gli addetti ai lavori ci propinano tramite le televisioni e i giornali al loro servizio, potrebbero effettivamente essere meno della decima parte che, comunque,   sarebbero tanti lo stesso.

    Morale della favola: il legislatore deve mettersi in testa una volta per tutte che non è col fare cassa che si diminuiscono gli incidenti sul lavoro ne tanto meno arrestando chi PRODUCE LAVORO E BENESSERE. IL DATORE DI LAVORO, IL CAPOCANTIERE O COMUNQUE CHI E' DESIGNATO ALLA SORVEGLIANZA DEGLI OPERAI, QUANDO SI ACCORGE CHE UN LAVORATORE NON E' IN GRADO DI SVOLGERE LE PROPRIE MANSIONI CON PERFETTA LUCIDITA', O MANIFESTA SEGNI DI NERVOSISMO E QUANTO ALTRO, DEVE ESSERE MESSO IN CONDIZIONE DI SOSPENDERE O, A SECONDA DEI CASI, LICENZIARE IMMEDIATAMENTE L'OPERAIO SENZA CHE UN'ORA DOPO GLI ARRIVINO IN CANTIERE I SOLITI ESATTORI, CHE UNITAMENTE AI SOLITI PARASSITI, CERCANO IN TUTTI I MODI DI PROCESSARE CHI POCO PRIMA HA EVITATO UN PROBABILISSIMO INCIDENTE MORTALE.

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    Con la presa di posizione del Presidente della Repubblica sulla necessità di fare quanto possibile per evitare che la lunga catena di incidenti sul lavoro continui a creare lutti e invalidità più o meno gravi, ogni personaggio che ha avuto modo di apparire in una trasmissione televisiva, su una pagina di giornale o prendendo posizione direttamente dal pulpito come monsignore Paglia vescovo di Terni, si è sentito autorizzato di dire la sua e di proporre propri “miracolosi” rimedi  che però, come ha avuto modo di capire chi ha seguito quel delicatissimo argomento, non sono mai andate oltre le solite stressanti, monotone e ingiuste proposte di ulteriori sanzioni per le ormai derelitte imprese e maggiori controlli nei posti di lavoro.

    Chi scrive non ha certamente la presunzione di dire che possiede la medicina giusta per guarire questo cancro sociale, ma può tranquillamente asserire che per debellare quel male  non c’è assolutamente bisogno di scaricare la colpa sulle imprese ne continuare a minare l’intera economia del paese con l’insensato dissanguamento delle stesse. Il palese risultato maturato con la lunga esperienza di chi da lungo tempo lavora duramente in prima linea senza avere avuto o causato infortuni a terzi, il grande senso di responsabilità, il rispetto, la perfetta conoscenza dei limiti e degli umori dei propri dipendenti che il datore di lavoro senza ombra di dubbio sa interpretare meglio di qualsiasi legislatore, sindacalista o sprovveduto ispettore, qualora ve ne fosse ancora bisogno, indica in maniera chiara e senza possibilità di smentite che quando si deve decidere cosa e come fare per evitare gli incidenti sul posto di lavoro, non servono ne più controlli ne maggiori sanzioni per le demonizzate imprese, ma viceversa, mai come in questo momento, urge una indispensabile cooperazione con quei lavoratori  che hanno esperienza da vendere e con chi ha le mani incallite dall’uso e conosce alla perfezione il lavoro e i pericoli ad esso connessi. Avere il coraggio e la presunzione di credere di potere insegnare al lavoratore e al suo datore di lavoro come fare per salvare la propria vita con la semplice osservanza della Legge 626, che come altre assurde e risorgimentali Leggi, è stata varata da persone prive di qualsiasi pratica   di  lavoro manuale e che comprende una miriade di articoli che richiamano ad un’altra miriade di allegati, oppure permettere ad alcuni "bravi" ispettori di appostarsi nei pressi del cantiere preso di mira per fotografare e filmare tutto ciò che si muove all’interno dello stesso per poi elevare salatissime multe che nulla hanno a che fare ne con gli incidenti sul lavoro ne con la falsa  predica della prevenzione,  ha l’infame e incivile scopo di costringere i datori di lavoro a pagare senza alcuna possibilità di appello e, nel medesimo tempo, considerarli  persone incapaci di intendere e volere da addomesticare e sfruttare come avviene negli allevamenti di animali.
    Prima di passare al fatto realmente accaduto, e perché ognuno sappia tutto quello che deve sapere,desidero fare alcune precisazioni che aiutano a capire la ragione per la quale nel commento del presente articolo sono state usate parole e frasi che, se non chiarite, potrebbero essere interpretate in maniera equivoca, con soluzioni di comodo o comunque con significato diverso da quello attribuito.                                                                                                                               
    - Pagare senza possibilità di appello: quando gli "ESATTORI" si presentano in cantiere al 99% vuole dire che nelle settimane o giorni precedenti avevano avuto la "soffiata" ed erano venuti a fotografare qualche operaio senza casco (IN TANTISSIMI LAVORI IL CASCO NON SERVE A NULLA) o magari la parte interna del tuo ponteggio nel punto dove qualche muratore, per esigenza di lavoro, aveva momentaneamente tolto un corrente e non l’aveva ancora rimesso a posto. Basta una di queste irrilevanti negligenze, che peraltro rientrano nel piano di prevenzione e non di repressione, perchè i 
    signori ispettori ti appioppano una multa di 15.000,00/20.000,00 euro e, come se non bastasse, ti prendono per i fondelli avvisandoti che se la paghi subito te la cavi con un quarto della somma e cioè con 4.000,00/5.000,00 euro se invece vuoi fare ricorso, e come sempre accade non ti viene accettato, devi pagare l’intera somma SENZA POSSIBILITA’ DI APPELLO!
         
    - Considerare i datori di lavoro persone incapaci di intendere e volere:
    Quando le istituzioni t’impongono la presenza in cantiere di un “addetto alla sicurezza”, divenuto tale solo perchè ha frequentato 60 miserabili ore di corso, e lo dotano di ampi dittatoriali poteri, questi oltre a sentirsi in diritto di mettere il naso persino nei tuoi affari personali, acquisisce la demenziale pretesa di insegnarti come devi fare a costruire un ponteggio, mettere un parapetto in una  scala,demolire  un muro o addirittura quando e come devi indossare un casco di protezione, ch’è  sicuramente un fatto deprimente e offensivo, ma che rafforza anche la convinzione che quando vi sono incarichi importanti da assegnare, chi ci governa non perde mai l’occasione di collocare al posto giusto sempre LA PERSONA SBAGLIATA e, che in altre parole vuol dire, mettere uno STAGNINO dove andrebbe messo UN'INTELLETTUALE e  calpestare gratuitamente la dignità di tutti quei lavoratori che lavorando 160 ore al mese per 11 mesi all’anno per 35 anni, nonostante l’enorme riserva di pratica ed esperienza accumulate in  616.000 (seicentosedicimila) ore lavorate, per i nostri governanti, VERGOGNA LORO, non hanno ancora appreso quello che gli addetti alla sicurezza sarebbero in grado di apprendere in 60 ore di corso. 


    CHI DEVE DARE L’ESEMPIO LO DIA SEMPRE E COMUNQUE.

    Una vigilessa, un vigile e un tecnico comunale privi di casco, scarpe antinfortunistiche e quanto  altro richiesto dalla legge 626, si presentano in un cantiere edile di Cesena dove sono in pieno svolgimento i lavori di demolizione di un caseggiato e dicono di dovere effettuare alcuni controlli, ma quando il capocantiere fa giustamente notare, con particolare riferimento alla vigilessa che calzava un paio di sandali da passeggio, che il tipo di lavoro, l’enorme quantità di macerie sparse per il cantiere e il vestiario indossati sconsigliavano l’accesso, con la solita arroganza che li distingue si sono introdotti all’interno del cantiere e hanno telefonato  ai signori della AUSL locale che, al contrario dei loro colleghi di Torino, che erano stati chiamati prima del disastro alla Thyssen Krupp e avevano risposto di non avere tempo e di mandargli un fax prima di fare il sopralluogo, i nostri bravi ispettori, non si capisce ancora come abbiano fatto, sono arrivati in cantiere nel giro di soli 6/7 minuti. "E' UNA VECCHIA STORIA CHE RIMANE SEMPRE NUOVA, ma è anche una vergognosa vicenda che si ripete spesso su scala nazionale e che i nostri "rampanti" ministri SACCONI e BRUNETTA devono debellare per sempre.

                                                                                                         enzo cusmà

     

     

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