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  • Influenza: 10 cose che non sapete. Stampa E-mail
    Scritto da Enzo   
    marted́ 05 luglio 2011

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    www.robedamatti.net     Cesena, aggiornamento continuo

    10 cose che non sapete dell'influenza

    Evitare luoghi affollati, lavarsi le mani spesso, sì, probabilmente sappiamo già tutto sull’influenza stagionale ma piccole insospettabili leggerezze aumentano il rischio di ammalarsi senza nemmeno accorgersene. Ecco qualche consiglio.

    Preoccuparsi troppo
    La paura di ammalarsi può farci ammalare. Si sa che l’ansia è la principale causa di molti noti disturbi come l’insonnia, le eruzioni cutanee, la depressione, non è una novità quindi che lo stress, indebolendo il sistema immunitario, renda più vulnerabili alle infezioni.

     

    Abbracci e baci
    Cosa c'è di così pericoloso in una semplice stretta di mano? Il contatto con persone infette è uno dei modi più semplici per prendere un virus. Questo naturalmente non significa avere un comportamento antisociale per tutta la stagione, ma conoscere il meccanismo di trasmissione dei virus è un innegabile vantaggio. Via libera a baci e addii ma dopo, possibilmente, si dovrebbe evitare di toccarsi la bocca, il naso e gli occhi prima di essersi lavati le mani. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) raccomandano di mantenere una distanza di sei metri dai malati per ridurre la capacità del virus di diffondersi.

    Fumo
    Il fumo di sigaretta indebolisce le mucose nasali e le mucose dei polmoni lasciando il nostro corpo più esposto ai virus. Pascal James Imperato, MD, decano della School of Public Health a SUNY Downstate Medical Center, a Brooklyn, ricorda che i fumatori cronici sono più vulnerabili alle infezioni virali di tipo respiratorio poiché i polmoni sono quasi sempre danneggiati.

    In palestra
    Frequentare una palestra è una sana attività che contribuisce a mantenersi in buona salute ma troppo esercizio fisico, al contrario, indebolisce il sistema immunitario, soprattutto se si associano scarso riposo notturno e una dieta povera di calorie. E non è sui tapis roulant e sugli attrezzi ginnici che proliferano svariati milioni di virus? Per non parlare dello spogliatoio e di quelli che portiamo a casa con la borsa da ginnastica… Non occorre saltare la palestra, naturalmente, ma un asciugamano prima di stendersi sugli attrezzi e una doccia con acqua e sapone immediatamente dopo aver lavorato, saranno più che sufficienti.

    Alcol
    Dopo una sbornia ci si potrebbe trovare inaspettatamente in compagnia di una bella influenza. Un interessante studio condotto in BMC Immunology ha scoperto che i topi che consumano grandi quantità di alcol hanno un sistema immunitario indebolito e nell’immediato maggiori difficoltà a combattere le infezioni. L’alcol, tra l’altro, secca il naso e la gola inibendo la naturale capacità di intrappolare germi ed espellerli sotto forma di muco.

    Gel antibatterico
    Un buon disinfettante per le mani deve contenere dal 60% al 95% di alcol, etanolo o isopropanolo per funzionare al meglio, ma in ogni caso non sostituisce acqua e sapone che restano la soluzione migliore per lavare via l'influenza.

    Lavarsi le mani

    almeno 10 volte al giorno è una delle difese più raccomandate contro l'influenza. Secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti, la maggior parte delle persone non si lava abbastanza le mani e soprattutto non se le lava quasi mai dopo aver tossito o starnutito. Un lavaggio efficace deve durare almeno 20 secondi.

    Mascherine monouso
    Le mascherine sulla bocca non sembrano aiutare a prevenire il contagio dell'influenza. Sembra, anzi, che nelle maschere si accumulino i virus. Se l’uso è consigliato per problemi particolari o per motivi di lavoro, attenzione ad evitare il contatto della maschera con il naso, la bocca o gli occhi. Rimuoverla tirando solo le stringhe sul retro in modo tale da evitare di toccare la parte anteriore della mascherina stessa che è la più contaminata. Dopo averla buttata lavarsi le mani.

    Farmaci antinfluenzali
    Fare scorte di farmaci antivirali è inutile. Usarli in modo sconsiderato, a scopo preventivo o senza consultare il medico, è dannoso.

    Preoccuparsi troppo poco
    Contrariamente al fattore di rischio numero 1, anche preoccuparsi poco costituisce un fattore di rischio. L’approccio più sano alla stagione influenzale è quello di prendere una posizione a metà tra il panico e l'indifferenza. In genere si considerano pazienti ad alto rischio gli over 65, i bambini al di sotto dei 2 anni, le donne in gravidanza e tutti coloro che hanno preesistenti problemi di salute. In ogni caso poiché nessuna fascia d'età o condizione fisica è invincibile, sarà prudente adottare qualche sana precauzione e non dare niente per scontato.

    _________________

    ESAMI DI GRAVIDANZA

     

    Queste le indicazioni fornite dal Ministero della Salute in merito agli esami da fare nel corso della gravidanza e che sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

    All'inizio della gravidanza, possibilmente entro la 13ª settimana, e comunque al primo controllo:

     

    • Emocromo: HB, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. H
    • Gruppo sanguigno ABO E RH (D), qualora non eseguito in funzione preconcezionale
    • Aspartato aminotransferasi (AST) (GOT) [S]
    • Alanina aminotransferasi (ALT) (GPT) [S/U]
    • Virus rosolia anticorpi: in caso di igg negative, entro la 17ª settimana
    • Toxoplasma anticorpi (E.I.A.): in caso di igg negative ripetere ogni 30-40 gg. fino al parto
    • Treponema pallidum anticorpi (ricerca quantit. mediante emoagglutin.passiva) [TPHA]: qualora non eseguite in funzione preconcezionale esteso al partner
    • Treponema pallidum anticorpi anti cardiolipina (flocculazione)
    • [VDRL] [RPR]: qualora non eseguite in funzione preconcezionale esteso al partner
    • Virus immunodef. acquisita [HIV 1-2] anticorpi
    • Glucosio [S/P/U/DU/LA]
    • Urine esame chimico fisico e microscopico
    • Ecografia ostetrica
    • Anticorpi anti eritrociti [test di coombs indiretto]: in caso di donne RH negativo a rischio di immunizzazione il test deve essere ripetuto ogni mese; in caso di incompatibilità AB0, il test deve essere ripetuto alla 34ª-36ª settimana.
    Tra la 14ª e la 18ª settimana
    • Urine esame chimico fisico e microscopico (*)
    Tra la 19ª e la 23ª settimana
    • Urine esame chimico fisico e microscopico (*)
    • Ecografia ostetrica
    Tra la 24ª e la 27ª settimana
    • Glucosio [S/P/U/DU/LA]
    • Urine esame chimico fisico e microscopico (*)
    Tra la 28ª e la 32ª settimana
    • Emocromo: HB, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
    • Ferritina [P/(SG)ER]: In Caso Di Riduzione Del Volume Globulare Medio
    • Urine Esame Chimico Fisico E Microscopico (*)
    • Ecografia Ostetrica
    Fra la 33ª e la 37ª settimana
    • Virus Epatite B [HBV] Antigene HBSAG
    • Virus Epatite C [HCV] Anticorpi
    • Emocromo: HB, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
    • Urine Esame Chimico Fisico E Microscopico (*)
    • Virus Immunodef. Acquisita [HIV 1-2] Anticorpi In Caso Di Rischio Anamnestico
    Tra la 38ª e la 40ª settimanaUrine Esame Chimico Fisico E Microscopico (*)Dalla 41ª settimana
    • Ecografia Ostetrica: Su Specifica Richiesta Dello Specialista
    • Cardiotocografia: Su Specifica Richiesta Dello Specialista; Se Necessario, Monitorare fino al parto

    Gli esami finali

    Quando il momento del parto si avvicina e la data presunta del parto è alle porte il medico sottoporrà la mamma a una serie di esami semplici e per nulla invasivi.

    Il più importante è la cardiotocografia (comunemente detto monitoraggio).

    La mamma viene fatta stendere sul lettino e sulla pancia vengono applicati due rilevatori collegati al monitor fetale: il sistema registra la frequenza del battito cardiaco del bambino al minuto e rileva anche l’eventuale presenza di contrazioni uterine.

    Il numero di pulsazioni cardiache del feto deve aggirarsi tra i 120 e i 160 battiti al minuto ed è importante che durante l’esame il bambino sia sveglio e si muova.

    Solo così il monitor riuscirà a registrare la frequenza cardiaca giusta, quando il piccolo dorme o è in una fase di sofferenza fetale, infatti, il battito cardiaco è stabile e costante.

    Per questo l’esame può durare anche 40 minuti in attesa che il bambino si svegli. 

    Al termine dell’esame l’ostetrica o il medico leggeranno il risultato dell’esame che verrà stampato su un foglio simile a quello di un elettrocardiogramma.

    Accanto alla cardiotocografia se lo ritiene opportuno il medico può effettuare una ecografia di controllo per valutare lo stato di salute del feto e la sua posizione.Una ecografia in questo periodo, inoltre, permette di capire se la quantità di liquido amniotico è ancora nella norma e se la qualità della placenta è ancora buona; quando la data presunta del parto è scaduta, infatti, aumentano le possibilità che la placenta invecchi e non riesca più a svolgere le sue funzioni.

    Quando la gravidanza si protrae oltre la data presunta del parto, il medico può decidere di effettuare una amnioscopia: un esame che permette, attraverso un fascio di luce proiettato nell’utero con l’ausilio di un piccolo strumento inserito nella vagina, di valutare la presenza e il colore del liquido amniotico: se il liquido è di colore scuro vuol dire che il feto è in sofferenza e che è il caso di indurre il travaglio.

    Dal momento che l’amnioscopia può di per se accelerare la partenza del travaglio viene praticata raramente.

    (notizie inviate da Pagine Mediche)

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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