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    Scritto da Enzo   
    marted́ 10 giugno 2008

     

    WWW.ROBEDAMATTI.NET                     Cesena, 11.10.2008

    TUTTE LE INFORMAZIONI RIPORTATE SONO QUANTO DI MEGLIO POSSIAMO TROVARE IN CAMPO MEDICO, MA RESTA CHIARO CHE I CONSIGLI FORNITI NON POSSONO E NON DEVONO SOSTITUIRE MEDICI E SPECIALISTI. WWW.ROBEDAMATTI.NET SCONSIGLIA IL "FAI DA TE" E DECLINA QUALSIASI RESPONSABILITA' DIRETTA E/O INDIRETTA.

    (Le notizie provengono da Pagine Mediche e sono aggiornate settimanalmente).

    _______________________

    Dimmi quanti anni hai e ti dirò quanto durerà il tuo matrimonio.

    Quali sono gli ingredienti essenziali per far sì che un matrimonio duri?Sicuramente le esigenze e le caratteristiche della società sono cambiate e, di riflesso, cambiano anche le necessità di un rapporto.Secondo una ricerca della Australian National University che ha analizzato 2.000 coppie uno dei fattori principali sarebbe la differenza di età.Per garantirsi un matrimonio lungo e felice le donne dovrebbero sposare uomini di 8-9 anni più vecchi o al massimo di 2-3 anni più giovani. Insomma l’età diventa uno dei valori fondamentali per la buona riuscita del proprio rapporto.Quali i motivi? Prima di tutto avere la stessa età implica condividere una serie di valori simili ed esperienze culturali analoghe.Coppie della stessa età sono cresciute nella stessa epoca e questo significa poter condividere gli stessi ricordi, le stesse ideologie, perfino le stesse canzoni.Sono proprio il passato e le esperienze di vita a regolare la vita di coppia: è stato osservato che chi è cresciuto in una famiglia felice ha meno propensione al divorzio rispetto a chi ha i genitori separati.Il consiglio è semplice: prima di sposarsi è bene fare qualche domanda sul passato del futuro consorte, su quali siano i suoi valori e, ovviamente, passare all’ufficio anagrafe.Fonti: Dump the toy boy for a lasting union – The Sidney Morning Herald   

     

     

    COMMENTI.

    • Commento inserito da maria grazia
    Oggetto: età e matrimoniotutto è relativo! !!!!! si incontrano persone giovani anagraficamente e "vecchie" dentro e viceversa. purtroppo non sempre la giovane età si associa anche alla vitalità. sono del parere che ognuno si renda conto dell'affinità con la persona che ha di fronte e che tutto ciò prescinda dall'anagrafe!!!
    • Commento inserito da catia
    Oggetto: eta' e matrimonioconcordo perfettamente con le parole di Fulvia, nel periodo iniziale del rapporto non si sente ma con il passare del tempo le cose cambiano diventano due mondi diversi mentre uno invecchia l' altro si trova ancora pieno di vita e voglia di vivere no a mio avviso non è cosa da poco beh pero' quando uno è innamorato di questo non se ne rende contot
    • Commento inserito da fulvia

    Oggetto: età e matrimoniotutto sommato ciò è giusto! non per andare contro certe vie di pensiero controverse,però è più che logico che,quando la differenza d'età è notevole...è inutile spesso dire che non influisce tanto per cercare di sdrammatizzare una situazione di per se biologicamente incompatibile! è più che logico che ci sino differenze profonde,non ci sono appunto come citato sopra i fondamentali punti in comune,le esperienze comuni,i discorsi piacevoli da ricordare......troppi anni.....dividono.mentre uno invecchia l'altro è ancora attivo e che si fa???? è meglio pensarci!

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Preoccupante calo di desiderio sessuale nelle donne.

    Giovani, senza desiderio sessuale e con l'ansia da prestazione a letto. Sono in aumento le donne con meno di 35 anni che chiedono aiuto al medico per disturbi sessuali, dal calo del desiderio alla mancanza di orgasmo, un problema sempre più sentito anche dalle immigrate. Lo rivelano i dati dell'ambulatorio di sessuologia clinica e ginecologia psicosomatica dell'ospedale ginecologico Sant'Anna di Torino, presentati oggi al convegno "La funzione erotica femminile", organizzato dall'Università di Torino.Il 67% delle 300 donne che, nel 2007, si sono rivolte al servizio aveva un'età compresa tra i 19 e i 35 anni. Nel 2000 le under 35 erano il 59%. In crescita anche la percentuale delle immigrate: l'anno scorso sono state il 24%, sei anni prima erano il 9%. "Emerge tra le donne - racconta Chiara Benedetto, che dirige il dipartimento di Discipline ginecologiche e ostetriche dell'Università di Torino - un generale malessere causato dall'errata convinzione di doversi adeguare a modelli sociali e sessuali non corrispondenti alla loro esperienza". "Il desiderio sessuale femminile - osserva il sessuologo Giovanni Cociglio - è stato storicamente oscurato dalla funzione riproduttiva. Oggi, invece, emerge in tutto il suo valore sociale, psicologico e biologico". Ma, se la maggior parte delle donne con disfunzioni sessuali lamenta un calo del desiderio, ora dagli esperti è stata introdotta nella classificazione dei disturbi dell'eccitazione femminile anche una nuova patologia. E' il disturbo dell'eccitazione sessuale persistente. La donna che ne è affetta ha un'eccitazione fisica intensa e continua. Praticamente è l'equivalente femminile del priapismo. "Una delle cause del calo del desiderio nelle donne giovani é da rintracciare nella carenza cronica di sonno", dice Alessandra Graziottin, direttrice del Centro di ginecologia e sessuologia medica dell'ospedale San Raffaele di Milano. In uno studio condotto a Milano su duecento donne tra i 25 e i 40 anni, la ginecologa ha riscontrato disturbi del desiderio sessuale nelle donne che dormono solo sei ore per notte, o anche meno. "Questo peggioramento quantitativo e qualitativo del sonno - ha spiegato - produce una drastica riduzione dell'energia vitale, che causa anche alterazione del ciclo e incremento della sindrome pre-mestruale". La tipologia della donna in età fertile con disturbi sessuali, secondo Graziottin, "é un soggetto che lavora, ha figli da accudire e cerca di fare tutto al meglio". Il fenomeno è particolarmente diffuso in ambito metropolitano. Per Marco Massobrio, direttore del dipartimento universitario dell'ospedale ginecologico Sant'Anna di Torino, "solo un terzo delle donne con calo del desiderio vive questo fenomeno come patologico e non lo accetta". La proporzione, ovviamente, aumenta tra le giovani. "Sono particolarmente incoraggianti - afferma Massobrio - i primi risultati del nuovo cerotto a base di testosterone che abbiamo cominciato a prescrivere contro il calo del desiderio sessuale, in abbinamento alle terapie ormonali sostitutive. Lo impieghiamo soprattutto nelle donne alle quali siano state asportate le ovaie". Di più ampia diffusione, invece, potrebbe essere la "pillola di Biancaneve", a base di flibanserina. In Europa sta prendendo il via una sperimentazione clinica su 900 donne in età fertile con disturbi del desiderio sessuale. Lo studio avrà luogo in 13 Paesi. La flibanserina, già in uso come antidepressivo, agisce sui recettori della serotonina e della dopamina, neurotrasmettitori sui centri cerebrali del desiderio. L'ospedale di Torino è uno dei quattro italiani (con Pisa, Catania e Pavia) a partecipare alla sperimentazione europea della "pillola di Biancaneve" ed è in corso il reclutamento di 45 volontarie.

    Si possono avere rapporti sessuali in gravidanza?

    E’ una delle domande più frequenti poste in gravidanza, non solo dalla gravida stessa, ma anche dal marito e, anche dalle mamme, che aspettano che il ginecologo risponda certamente di no.
    Questo nella convinzione che la gravidanza sia qualcosa appesa ad un filo, che un qualunque scossone possa mandar via. Da questo nasce anche la convinzione (errata) che all’inizio della gravidanza non si debbano neanche fare visite ginecologiche.
    E dirò di più, nel passato e ancora oggi in qualche per fortuna ridottissima fascia di grande ignoranza addirittura si ritiene che si debba evitare pure di lavarsi. E tra i medici stessi esistono opinioni controverse, così alcuni autorizzano i rapporti, altri sono pronti a vietarli, per varie motivazioni e in varie circostanze più o meno valide.
    A questo punto non posso che dare la mia opinione, perché regole fisse non esistono. Innanzitutto un’osservazione: qualunque possa essere il divieto del medico, i rapporti in gravidanza avvengono eccome e come risultato non si osserva aumento di complicazioni come l’aborto o il parto prematuro, né tanto meno danni al feto. E già questo basterebbe ad autorizzare i rapporti. Inoltre la gravidanza non rappresenta una malattia, ma uno stato fisiologico, e quindi a mio avviso finché la gravida non prova disagio, i rapporti si possono avere.
    Alcune coppie anzi incrementano l’attività sessuale per una ritrovata intesa della coppia, che vede nella gravidanza una conferma della validità della loro unione. In questi casi la donna vive con soddisfazione la gravidanza e i rapporti sessuali, come una ratificata conferma della sua perfezione. L’uomo dal canto suo pure è fiero del suo risultato. Se a questi pensieri subliminali si associa una buona intesa sessuale ecco che i rapporti vengono incrementati con soddisfazione di entrambi i partner.
    Laddove ci sono dei conflitti o delle incertezze nel rapporto di coppia, come nei casi di immaturità, coniugi troppo giovani, timidezza, inibizioni e tabù mal rimossi, la gravidanza viene comunque vissuta come il raggiungimento di un risultato importante, magari da dedicare alla famiglia, genitori e zii.
    L’enfasi dedicata alla gravidanza è tale da far quasi accantonare la necessità di ulteriori rapporti sessuali. D’altro canto la natura stessa evoca desiderio sessuale allo scopo di ottenere una gravidanza e, una volta ottenuto lo scopo, non agisce più in tale direzione. Quindi se mentalmente non vi è ulteriore desiderio di rapporti sessuali, si può assistere anche all’assenza totale per tutta la durata della gravidanza. Il mio consiglio pratico fra queste due condizioni opposte è di verificare soprattutto se i rapporti sono graditi alla gravida e se non le procurano disagio. Se non ci sono inconvenienti e se soprattutto la gravidanza è fisiologica e non ci sono elementi di rischio come la minaccia d’aborto o di parto prematuro, i rapporti possono essere autorizzati.
    Magari si può sconsigliare l’ultimo mese, se non altro per... motivi “pratici”.

    References
    Articolo riprodotto per gentile concessione del Dr. Salvatore Annona di Napoli

     

     

     

     
     

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