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    Scritto da Enzo   
    domenica 28 marzo 2010
    Pneumologia

    Convivere con l’asma per tutta la vita?

    Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo si contano circa 100/150 milioni di asmatici.

    Nel 50% dei casi adulti e nell’80% dei bambini la causa di questo disturbo è di natura allergica.

    Nel nostro Paese, come in tutto il mondo industrializzato, si è assistito negli ultimi anni a un netto incremento dell’incidenza di allergie e asma. Un aumento che gli esperti hanno spiegato da un lato con una progressiva urbanizzazione del pianeta, e quindi con l’aumento dell’inquinamento, e dall’altro con un mondo sempre più igienizzato ai limiti della sterilità, che confonde a tal punto il sistema immunitario da rendergli impossibile distinguere un agente patogeno da uno che non lo è.

    Nel nostro Paese, secondo l’Italian study on asthma in young adults, l’incidenza delle malattie asmatiche varia di regione in regione, con una prevalenza maggiore nelle zone mediterranee rispetto a quelle più interne.

    Insomma di asma ci si ammala sempre di più e non si guarisce: l’asma è un disturbo cronico, con il quale si convive tutta la vita, ma dopo aver ricevuto una corretta diagnosi e una terapia adeguata è possibile seguire semplici accorgimenti per vivere in maniera del tutto normale.

    Prima di tutto è fondamentale conoscere quale sia la causa della propria asma.

    Quali sono i nostri allergeni? Se i responsabili sono i pollini è consigliabile controllare periodicamente il calendario dei pollini per sapere in anticipo quali potrebbero essere i periodi più delicati. Se la colpa è della polvere domestica è bene cercare di tenere puliti gli ambienti, ma senza diventare ossessivi, se il responsabile è il pelo di un animale domestico bisognerà evitare di dormirci insieme o di adottarne uno.

    Spesso, però, i fattori scatenanti sono più di uno e vivere in un mondo ovattatato è impossibile oltre che deleterio, quindi la cosa più saggia da fare è seguire correttamente le terapie prescritte e portare sempre con sé un broncodilatatore spray, attenendosi alle dosi consigliate e non abusarne. 

    A parte semplici accorgimenti, la vita di un asmatico può proseguire in maniera del tutto normale. Non c’è motivo, ad esempio, per evitare di fare attività sportiva (a meno che non si tratti di un’attività che si svolge in condizioni estreme come l’alpinismo, il deltaplano o le immersioni subacquee).

    Il rischio è quello di essere colpiti da una crisi di asma da sforzo, ma molti campioni olimpici sono asmatici e sono comunque riusciti a raggiungere considerevoli traguardi nelle loro discipline. Quindi, seguendo le proprie inclinazioni e i propri desideri nella scelta dello sport che si desidera praticare, è possibile studiare insieme al proprio medico una terapia che venga seguita prima e dopo l’esercizio fisico.

    Allergologia e Immunologia Clinica

    Asma

    Che cos'è

    L'asma è una condizione cronica caratterizzata da ostruzione dei bronchi, accompagnata da una serie di sintomi: tosse, costrizione al petto, mancanza di fiato.
    L'infiammazione delle vie aeree provoca una restrizione dei canali di passaggio dell'aria sia in entrata che in uscita. In pratica, durante un attacco d'asma, i muscoli dell'albero bronchiale si restringono e il canale in cui passa l'aria si gonfia, provocando così una restrizione del flusso d'aria e l'aumento di produzione di muco.
    Gli attacchi d'asma possono durare da pochi minuti a diversi giorni e possono rivelarsi molto pericolosi se il flusso d'aria diminuisce drasticamente.
    L'asma può essere provocata da allergeni di qualsiasi tipo: pollini, polvere, muffe e da alcuni farmaci. Questa condizione colpisce soprattutto i bambini, ma può regredire, fino a scomparire, con gli anni.

    L'attacco d'asma può essere evitato sostanzialmente non esponendosi all'allergene che la scatena. Può essere d'aiuto, quindi, utilizzare materassi e cuscini anti-allergici, eliminare tappeti dalle stanze da letto e pulire casa regolarmente con aspirapolvere con filtro ad acqua, nel caso di allergia alla polvere.
    In caso di allergia agli animali domestici può essere necessario tenere l'animale fuori dalla stanza da letto, se non c'è possibilità di tenerlo all'aperto.

    Gli attacchi d'asma non sono solitamente fatali, ma nei casi molto gravi possono anche condurre alla morte.
    Solitamente, durante un attacco d'asma, il paziente riesce a controllare bene, con l'aiuto di broncodilatatori, l'inspirazione; ma se la crisi è molto forte, le vie aeree potrebbero completamente chiudersi, anziché restringersi, provocando così un'insufficienza respiratoria, che richiederebbe un intervento medico di pronto soccorso immediato. È importante quindi che il paziente stesso riesca a riconoscere un attacco d'asma e a distinguere una crisi lieve o moderata da una crisi

    Diagnosi

    L'asma può essere diagnosticata grazie ad esami particolari, quali l'auscultazione del petto, i test di funzionalità polmonare, una radiografia del petto e soprattutto i test allergici.

    Terapia

    Una volta identificato l'allergene la terapia può essere fondata principalmente sul controllo dei sintomi attraverso farmaci antinfiammatori e broncodilatatori; i soggetti con asma lieve possono utilizzare inalatori limitandone l'uso anche alle sole crisi di asma.
    Non c'è una cura definitiva per l'asma: è soltanto possibile controllarne i sintomi. Tuttavia la maggior parte delle persone affette da asma, con la terapia adeguata, conducono una vita perfettamente normale.

     

    Allergologia e Immunologia Clinica

    Rinite allergica

    Che cos'è

    Anche detta "febbre da fieno", la rinite allergica è una condizione dovuta all'infiammazione e all'irritazione nasale.
    Si distinguono una rinite acuta, se la condizione dura meno di 6 settimane, ed una rinite cronica, se i sintomi sono persistenti.

    La rinite appare dopo l'esposizione a particelle presenti nella polvere, nelle muffe, negli animali o nei pollini e a cui alcuni soggetti sono allergici.
    La rinite allergica può essere stagionale o perenne: nel primo caso i sintomi si presentano durante i mesi primaverili (da marzo a giugno) e all'inizio dell'autunno; questi sono i mesi durante i quali vi è la presenza di pollini nell'aria. Nel secondo caso, invece, la rinite si protrae per tutto l'anno ed è solitamente legata alla presenza di polvere di casa, animali domestici e muffe. Alcuni soggetti, solitamente colpiti da rinite allergica perenne, sperimentato un peggioramento della condizione durante la primavera e l'autunno per la sopravvenuta presenza dei pollini.

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    Sintomi

    I sintomi tipici della rinite allergica sono tosse, prurito, naso gocciolante, congestione nasale, aumento della lacrimazione.
    Questi sintomi vengono causati dalla liberazione di istamina da parte del sistema immunitario, in particolare dalle immunoglobuline E (IgE) che attaccano la sostanza che riconoscono come estranea. L'istamina dilata i capillari del naso, provocando una iperproduzione di muco, prurito, gonfiore e aumento della lacrimazione. Non c'è modo di prevenire la rinite allergica, se non evitando l'esposizione agli allergeni che la provocano. Può servire quindi utilizzare materassi e cuscini anti-allergici ed eliminare i tappeti per quanto riguarda l'allergia alla polvere, e restare a casa durante i mesi più a rischio di presenza di pollini (per l'allergia ai pollini).

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    Diagnosi

    Per effettuare la diagnosi e per riconoscere l'allergene (o gli allergeni) che scatenano la febbre da fieno esistono numerosi test.
    Ha grande importanza il colloquio con lo specialista perché durante questo primo approccio il medico indaga il tempo ed il modo di esposizione all'allergene tramite domande sull'ambiente di lavoro o di casa, sulle abitudini alimentari, di tempo libero, sulla storia familiare e, non da ultimo, sull'intensità e la frequenza dei sintomi sperimentati durante le crisi allergiche.
    Accanto al colloquio rivestono grande importanza i test cutanei, quelli più efficaci e più comuni per questo tipo di condizione; essi, infatti, sono semplici da condurre, poco dispendiosi, danno risultati precisi e, soprattutto, immediati. Nel caso questi test non siano sufficienti, solitamente, li si associa ad una ricerca nel circolo sanguigno di IgE.

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    Terapia

    La rinite si cura, come tutte le allergie, evitando l'esposizione all'allergene che la provoca; i soggetti allergici dovrebbero quindi tenere chiuse le finestre e rimanere in casa durante i mesi primaverili ed autunnali, utilizzare condizionatori con filtro nei mesi più caldi, coprire naso e bocca con una mascherina durante le pulizie di casa.

    Se evitare l'esposizione all'allergene non basta, la terapia farmacologica si fonda sostanzialmente sulla somministrazione di antistaminici, che riducono i sintomi.
    La somministrazione di antistaminici può essere associata a corticosteroidi nasali e decongestionanti nei casi più persistenti. Gli antistaminici rappresentano il farmaco più utilizzato nella cura delle allergie e hanno diversi dosaggi e tempi di somministrazione a seconda del tipo di rinite.
    L'effetto indesiderato più comune degli antistaminici è la sonnolenza. È quindi molto importante che non si assumano questi farmaci se si deve guidare o se si utilizzano macchinari che potrebbero rivelarsi particolarmente pericolosi.

    Un altro tipo di trattamento è rappresentato dall'immunoterapia, che consiste nell'iniettare, in più volte, l'allergene diluito che scatena la rinite, in modo che l'organismo, e soprattutto il sistema immunitario, si possa abituare a questa presenza e non combatterla più come sostanza estranea. L'immunoterapia può durare da 3 a 5 anni e dà buoni risultati per quanto riguarda i sintomi della rinite allergica.

     

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